Descrizione
Il messinese Scipione Errico (1592-1670) fu polemista di rango nel variegato panorama letterario primo-secentesco. Operò a Napoli, Venezia, Roma, oltre che nella città natale, e fu accolto dalle più prestigiose accademie del tempo (Oziosi, Incogniti). Le sue Guerre di Parnaso, un romanzo in prosa pubblicato nel 1643 a Venezia, pongono sulla scena, quali coerenti personaggi, i nostri scrittori antichi e moderni (talvolta ancora viventi), immaginati in un aspro confronto epico-narrativo e perciò operanti in ostili e contrapposti eserciti, in nome di quei difformi e antagonistici ideali critico-letterari che stavano determinando in quegli anni il profondo e tumultuoso rivolgimento dell’età barocca. Tutto ciò è rappresentato in un vivace e frizzante quadro narrativo, autobiograficamente teso: il piacere della nuova e singolare invenzione letteraria, la prospettiva critica e la partecipata militanza si combinano in una indissolubile e accattivante narrazione ancora oggi fascinosa e godibile, tra tensioni epicizzanti e umori satirico-parodistici.