Descrizione
Nell’epoca in cui Arriano scriveva la sua opera storica, Alessandro era divenuto ormai un personaggio da romanzo e l’India, estrema frontiera orientale raggiunta dalla sua straordinaria spedizione, essenzialmente una terra di fiaba. Se, quindi, con l’Anabasi lo storico di Nicomedia aveva inteso realizzare una ricostruzione attendibile delle imprese di Alessandro, tracciando al tempo stesso il profilo di un sovrano ideale destinato alle élites romane di cultura greca, l’Indiké aveva il compito di affrancare il pianeta India dal terreno inaffidabile della mitografia.
Il risultato è un’opera molto particolare, una sorta di dittico costituito da un’ampia antologia di varie tematiche etnografiche (i fiumi indiani, le caste, la caccia all’elefante…) che introduce a un resoconto più o meno puntuale del periplo realizzato da Nearco. L’Indiké è vistosamente segnata dallo sforzo di razionalizzazione voluto da Arriano e gli esuberanti mirabilia che per secoli avevano popolato gli Indirà sono passati impietosamente al setaccio. Al loro posto, i pochi resti della fastosa letteratura sull’India: alcuni fiumi ingombranti, le piogge monsoniche, la caccia all’elefante, qualche coccodrillo. Circondata da questi poveri miti in frantumi, campeggia solitaria l’epica impresa di Nearco, il navarco cretese luogotenente di Alessandro.