Descrizione
Nella sterminata galleria dei burocrati immortalati dalla letteratura, mancava un personaggio come Zylo, vanesio funzionario rampante, silurato proprio mentre si favoleggia che stia per essere nominato ambasciatore in un’importante sede diplomatica. La sua parabola viene raccontata, con cadenze rapsodiche, da un ex giornalista, non privo di velleità letterarie, costretto a scrivere “brillanti” relazioni per dirigenti di spicco dell’apparato: seguendo Zylo, innamorato solo del proprio ruolo, nel suo sfrenato e vacuo attivismo, tra ministeri e teatri, villaggi contadini e spiagge riservate alla nomenklatura, finirà col diventarne, soprattutto dopo la sua imprevista caduta, il rassegnato cantore. Attorno a questo burocrate che fa pensare alle creature di Gogol, di Kafka o di Kundera, si scatena il grottesco balletto di una società, delirante nella sua separatezza e nei suoi ritualismi spietati, avvezza da sempre ad assegnare alla realtà i connotati del mito.