Descrizione
L’orologio della Repubblica. Carlo Levi e il caso Italia.
L’opera saggistico-narrativa di Carlo Levi – fedele al messaggio di Gobetti e di Rosselli – “ha subìto una vicenda complessa e uno strano destino”, per l’avversione dei letterati e politici dell’Italia “ufficiale” post-fascista.
Le essenziali conclusioni e proposte del Cristo si è fermato a Eboli sono equivocate e respinte. Ancor più sgradito ai centri di potere risulta L’Orologio perché, unico grande romanzo politico di questo mezzo secolo, descrive satiricamente il tradizionale modello di compromesso del sistema italiano: dalla svolta di Salerno alla caduta del governo Parri, al “secondo incontro di Teano” della storia nazionale. In questo libro si ricompongono retroscena, precedenti e collegamenti nella società letteraria e in quella politica degli anni Cinquanta; si identificano anche i nomi dei tanti personaggi a chiave dell’originale romanzo.
Ne risulta un Levi in gran parte sconosciuto, scrittore straordinario e uomo politico inconsueto. Dalle pagine dell’Orologio – di cui viene svolta una illuminante rilettura – emerge la maestria di un autore il quale, quasi con aria profetica, ha lasciato intravedere “nel cuore del processo d’impianto dei partiti politici, il suo esito ultimo, come si è sviluppato impetuosamente negli anni Ottanta, che hanno segnato il crepuscolo della nostra prima Repubblica”.